Per la parte riservata all’Università, la Manovra finanziaria del Governo richiede “un sostanziale revisione”, senza la quale “la sua portata risulterebbe dirompente e non sopportabile”. Riunita in Assemblea straordinaria, la Conferenza dei Rettori ha votato all’unanimità il documento allegato. Ribadendo la volontà di contribuire alla riqualificazione della spesa, alla valorizzazione della qualità e del merito, alla piena attuazione di un sistema efficace di valutazione, alla chiara individuazione degli obiettivi ai quali collegare risorse e investimenti.
“Ma è proprio quanto verrebbe compromesso e reso impossibile dalla Manovra così com’è ora”, afferma il Presidente della CRUI, Enrico Decleva, raccogliendo le forti preoccupazioni espresse dall’Assemblea. “Il nostro sistema universitario è già largamente
sottofinanziato rispetto agli standard europei. Ci viene chiesto di sommare l’aumento inevitabile delle spese obbligatorie ai tagli che vengono ora previsti in crescita per cinque anni. L’università non reggerà l’impatto. Una situazione che determinerà inevitabilmente
aumenti delle entrate proprie. Ivi comprese le contribuzioni studentesche. Ma che in ogni caso porterà inevitabilmente l’intero sistema universitario pubblico al dissesto”.
"Inoltre, la limitazione delle assunzioni di personale a tempo indeterminato al 20% del turn over danneggerà gravemente la funzionalità scientifica e didattica degli Atenei”.
“E le prime vittime – si sottolinea da parte della CRUI - sarebbero i giovani ricercatori, le cui possibilità di ingresso nel sistema universitario verrebbero drasticamente ridotte”.
Quanto alla proposta di trasformare le Università in Fondazioni di diritto privatola CRUI ritiene impensabile “che si possa affrontare responsabilmente un tema centrale e di valenza strategica per la vita del Paese come quello di una eventuale revisione
istituzionale e organizzativa del sistema universitario sotto la minaccia del
suo tracollo annunciato e inevitabile”.
“Siamo molto preoccupati”, conclude Decleva, “ma la CRUI non considera chiusa la partita”.
“Avremmo voluto che il confronto ripartisse dalle conclusioni della Commissione
Muraro e dal Patto per l’Università. Se non si compiono ora scelte irreparabili, questo è ancora possibile. In tale prospettiva l’Assemblea ha molto apprezzato l’intenzione del Ministro Gelmini di costituire presso il MIUR un “Tavolo di consultazione” con CRUI, CUN e CNSU in vista del “superamento di alcune criticità di sistema”. E contiamo sulla discussione parlamentare”.
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